09 agosto 2011

«L'eccezione borghese e tradizionale dell'anarchia come disordine che sconvolge addirittura la pensabilità di una società qualunque, rendendo quindi impossibile la stessa convivenza umana, è un insulto all'etimo greco: assenza di dominio. Di contro, l'anarchia è una delle forme possibili di organizzazione dell'umano che si dà il legame sociale. Essa è caratterizzata dall'apertura del suo orizzonte organizzativo, che rifugge dalla stasi istituzionalizzata per valorizzare un rapporto felice e dinamico tra forme di vita che ciascuno intende eleggere ed assetto collettivo che condiziona la possibilità di azione e di espressione del singolo. Nella tensione vibrante tra queste due polarità esplode lo spazio concreto dell'anarchia come istanza di traduzione reciproca a cui ispirare la soluzione delle forme associate di vita.»


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